Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il testo di un Disegno di Legge recante “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione”. Il Disegno di Legge apporta alcune significative modifiche alla disciplina di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 relativo alla “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” ed è finalizzato a potenziare le attività di prevenzione, accertamento e repressione dei reati contro la pubblica amministrazione (rientranti nel novero dei cosiddetti “reati presupposto” di cui al D.Lgs. 231/2001, in quanto espressamente previsti dagli artt. 24 e 25 del Decreto). In particolare, come è dato leggere nel comunicato stampa del Governo, il Disegno di Legge prevede: (i) l’innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione; (ii) l’introduzione del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione – per determinati periodi di tempo – per i soggetti che siano stati condannati per reati corruttivi; (iii) la possibilità di ricorrere alla figura dell’agente sotto copertura anche per i reati di corruzione; (iv) la possibilità di godere di sconti di pena, o di particolari ipotesi di non punibilità, per chi denunci volontariamente e fornisca indicazioni utili al fine di individuare eventuali comportamenti corruttivi e i relativi responsabili; e (v) l’applicabilità della misura della confisca dei beni anche in alcuni casi di amnistia o prescrizione. Inoltre, il testo del Disegno di Legge, al fine di garantire una maggiore trasparenza e controllo dei partiti politici e dei movimenti politici, mira a introdurre alcune disposizioni volte a rendere conoscibili e tracciabili i finanziamenti ai partiti e alle associazioni e fondazioni politiche.