Nella primavera 2017, le Istituzioni UE (Commissione, Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea) hanno varato il testo della Direttiva (UE) 2017/828 (Directive on Shareholders’ Rights 2 o DSHR 2), recante modifiche alla Direttiva 2007/36/CE relativa all’esercizio di alcuni diritti degli azionisti di società quotate (Directive on Shareholders’ Rights o DSHR). La recente DSHR 2 mira principalmente a incoraggiare l’impegno a lungo termine degli azionisti e aumentare la trasparenza tra società e investitori. A tal proposito, nel corso della riunione dello scorso 8 maggio 2019, il Governo ha approvato, in esame definitivo, il testo del Decreto Legislativo di recepimento della DSHR 2 nell’ordinamento nazionale. La Direttiva, in particolare, è volta a migliorare la governance delle società quotate per rafforzarne la competitività e la sostenibilità a lungo termine, tramite: (i) un maggiore e più consapevole coinvolgimento degli azionisti; e (ii) la facilitazione dell’esercizio dei diritti spettanti a questi ultimi. Al fine di favorire il controllo degli azionisti sulle operazioni con parti correlate e limitare i rischi legati a fenomeni espropriativi realizzati con siffatte operazioni, la Direttiva ha introdotto altresì alcune previsioni che assicurano una tempestiva informativa e dei presidi di tutela adeguati in fase di deliberazione di tali operazioni.