Il Garante per la protezione dei dati personali (Garante Privacy) ha recentemente reso pubblica la propria Relazione Annuale sull’attività svolta nel corso del 2018 e sullo stato di attuazione della normativa a tutela della privacy, primo fra tutti il Regolamento (UE) 679/2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (General Data Protection Regulation o GDPR) e indica gli scenari che si aprono per la protezione dei dati personali. Dalla Relazione emerge che l’obiettivo del Garante “è stato in questi anni quello di rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli economici fondati sullo sfruttamento dei dati e, di conseguenza, alle accresciute esigenze di tutela dei diritti fondamentali delle persone, assicurando una sempre più efficace protezione dei loro dati”. Tra gli interventi più significativi – centrati sulle novità introdotte dal GDPR e sulle questioni legate alla tutela dei diritti fondamentali nel mondo digitale – sono riportati, fra l’altro, quelli relativi a: (i) le implicazioni etiche della tecnologia; (ii) i big data; (iii) gli algoritmi ad uso sociale; (iv) la pervasività delle diverse forme di controllo e la raccolta dei dati; (v) la profilazione on line, anche a fini di condizionamento dell’opinione pubblica; (vi) le fake news; (vii) la cybersecurity; (viii) l’internet delle cose; e (ix) il revenge porn. Infine, nella Relazione sono presenti i dati statistici rappresentanti, in numeri, l’attività in concreto svolta dal Garante Privacy.