Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato, in esame preliminare, i testi di quindici Decreti Legislativi che introducono misure necessarie al recepimento di alcune direttive europee. Tra questi, risulta di particolare interesse l’approvazione del Decreto volto ad attuare la Direttiva (UE) 2019/878 (Capital Requirements Directive V o CRD V), che ha modificato la Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con riferimento alle entità esentate, alle società di partecipazione finanziaria, alle società di partecipazione finanziaria mista, alla remunerazione, alle misure e ai poteri di vigilanza e alle misure di conservazione del capitale. Lo stesso Decreto ha inoltre lo scopo di adeguare la normativa nazionale alle previsioni contenute nel Regolamento (UE) 2019/876 (Capital Requirements Regulation II o CRR II), che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi. Da ultimo, il Decreto apporta altresì alcune modifiche al Decreto Legislativo 10 settembre 1993, n. 385 (Testo Unico Bancario o TUB) e al Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo Unico della Finanza o TUF). Nel corso della medesima riunione, il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato – sempre in esame preliminare – il Decreto di attuazione della Direttiva (UE) 2019/879 (BRRD II), che modifica la Direttiva 2014/59/UE (Banking Recovery and Resolution Directive o BRRD) per quanto concerne la capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti creditizi e delle imprese di investimento. Il medismo Decreto mira altresì ad adeguare la normativa nazionale alle previsioni del Regolamento (UE) n. 806/2014 che fissa norme e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese di investimento nel quadro del meccanismo di risoluzione unico (cd. Single Resolution Mechanism o SRM) e del fondo di risoluzione unico (cd. Single Resolution Fund).