Nel caso in cui un amministratore di un ente creditizio non decurti dal patrimonio di vigilanza il “valore di una pluralità di operazioni [poste] in essere con enti e persone fisiche con l’impegno, da parte della banca, di riacquisto degli strumenti finanziari ceduti” – comunicando all’autorità di vigilanza competente un patrimonio non corrispondente al vero…
Categoria: Giurisprudenza
Inapplicabilità della tutela di cui all’art. 1497 c.c. ai trasferimenti di partecipazioni sociali (Trib. Milano, Sez. VIII, 29 giugno 2018)
In materia di vendita di beni, l’art. 1497, comma 1, c.c. prevede che “quando la cosa venduta non ha le qualità promesse ovvero quelle essenziali per l’uso a cui è destinata, il compratore ha diritto di ottenere la risoluzione del contratto secondo le disposizioni generali sulla risoluzione per inadempimento, purché il difetto di qualità ecceda…
Legittima la previsione statutaria della gratuità dell’incarico gestorio (Cass. Civ., Sez. I, 9 gennaio 2019, n. 285)
L’art. 2389, comma 1, c.c. prevede che “i compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti all’atto della nomina o dall’assemblea”. A questo proposito, la Suprema Corte – avendo anzitutto ribadito il principio secondo cui “l’amministratore è legato alla società da un rapporto di tipo societario [non riconducibile a]…
Requisiti di non fallibilità: i bilanci degli ultimi tre esercizi non costituiscono prova legale (Cass. Civ., Sez. I, 23 novembre 2018, n. 30516)
L’art. 1, comma 2, l.f. individua alcune soglie dimensionali (riferite all’ammontare dell’attivo patrimoniale e dei ricavi lordi nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento, nonché dei debiti anche non scaduti) che l’imprenditore commerciale deve superare per poter essere soggetto alla disciplina sul fallimento e sul concordato preventivo. A questo riguardo,…
Bancarotta fraudolenta documentale: l’irrilevanza a fini penali della “contabilità parallela” (Cass. Pen., Sez. V, 16 gennaio 2019, n. 1925)
In materia di bancarotta fraudolenta “documentale”, l’art. 216, comma 1, n. 2), l.f. prevede che sia punito penalmente l’imprenditore dichiarato fallito che abbia “sottratto, distrutto o falsificato, in tutto o in parte, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizi ai creditori, i libri o le…