La Suprema Corte ha ripreso e applicato i principi di diritto enunciati solo pochi mesi fa dalla Corte Costituzionale (con sentenza del 21 marzo 2019, n. 63), in particolare: (i) che le sanzioni “amministrative” di cui agli artt. 187-bis e 187-ter TUF in materia di abusi di mercato hanno natura sostanzialmente “penale”, ivi inclusa la misura della confisca per equivalente; e (ii) per tale ragione, che le sanzioni ridotte per mano del D.Lgs. 72/2015 devono trovare applicazione retroattivamente, anche nei riguardi di eventuali violazioni commesse prima dell’entrata in vigore sia delle disposizioni adottate dalla Consob, sia dal D.Lgs. 72/2015. In applicazione, fra l’altro, di tale pronuncia, la Cassazione ha ritenuto inapplicabile la misura della confisca per equivalente nei confronti di un insider secondario soggetto a tale misura per fatti costituenti ipotesi di reato prima della “depenalizzazione” realizzata dalla L. 62/2005.