Il Ministero della Giustizia ha recentemente aperto un portale informatico per raccogliere le segnalazioni di illeciti o irregolarità effettuate dal dipendente che ne sia venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione (whistleblowing). A tal proposito, il Ministero ha contestualmente adottato una Circolare (1/2020 del 7 dicembre 2020) per fornire alcuni indirizzi operativi riguardanti il ricorso al portale whistleblowing. In particolare, con la Circolare è stato delineato l’ambito dei soggetti che possono fruire del portale, prevedendosi che possano farne uso le seguenti categorie di soggetti: (i) dipendenti con rapporto di lavoro di diritto privato; (ii) dipendenti con rapporto di lavoro assoggettato a regime pubblicistico; (iii) lavoratori e collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore della amministrazione, solo nel caso in cui le segnalazioni da essi effettuate riguardino illeciti o irregolarità relativi al Ministero della giustizia, nei cui confronti la prestazione è resa; e (iv) coloro che svolgono tirocini formativi o di orientamento presso le articolazioni ministeriali o presso gli uffici giudiziari in base a convenzioni stipulate con le scuole di specializzazione per le professioni legali. I fatti illeciti che possono essere oggetto di segnalazione comprendono “solo le fattispecie riconducibili all’elemento oggettivo dell’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione (di cui al Libro II, Titolo II, Capo I, del codice penale) ma anche tutte le situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontrino comportamenti impropri di un funzionario pubblico che, anche al fine di curare un interesse proprio o di terzi, assuma o concorra all’adozione di una decisione che devia dalla cura imparziale dell’interesse pubblico. Ciò a condizione che si possa configurare un illecito”.