L’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha recentemente pubblicato una newsletter dal titolo “Sviluppo antiriciclaggio nell’Unione europea e impatto della ‘Brexit’”, con cui illustra alcuni dei principali sviluppi del quadro antiriciclaggio europeo, avviati già da qualche mese e ancora in corso di svolgimento. In particolare, la newsletter si focalizza sui seguenti aspetti: (i) le “Conclusions” del Consiglio dell’Unione Europea dello scorso 5 novembre con cui il Consiglio ha accolto con favore il Piano d’azione della Commissione su una politica organica nella prevenzione e contrasto del riciclaggio e finanziamento del terrorismo; e (ii) la mancata adozione di presìdi antiriciclaggio nel contesto della “Brexit” e del trade agreement stante la rilevanza di siffatti presìdi dal momento che “nell’ambito dei servizi finanziari, l’uscita dall’Unione e dal Mercato Interno determina il venir meno dei c.d. “passporting rights”, con la conseguente necessità, per continuare a operare in Paesi dell’UE, di richiedere alle competenti autorità nazionali un’autorizzazione secondo la procedura prevista per gli intermediari costituiti in paesi terzi”.
Sviluppo antiriciclaggio nell’Unione europea e impatto della “Brexit”