La International Chamber of Commerce (ICC) ha recentemente adottato una versione aggiornata, rispetto a quella del 2003, dei propri modelli di clausole di “force majeure” e “hardship” al fine di supportare le imprese nella redazione di tali clausole all’interno dei contratti internazionali, anche al fine di aiutare chi redige tali contratti a trovare una risposta efficace ad eventi imprevedibili come l’emergenza epidemiologica tuttora in corso. Si ricorda che le clausole-modello dell’ICC possono essere richiamate all’interno del contratto, indipendentemente dalla legge applicabile. Con riferimento a cosa costituisca “forza maggiore”, la clausola dell’ICC cerca di trovare un bilanciamento tra i requisiti generali della forza maggiore – che devono essere soddisfatti in tutti i casi – e l’indicazione di eventi che si presume siano al di fuori del controllo delle parti e non prevedibili al momento della conclusione del contratto. A tal fine, la clausola-modello dell’ICC fornisce una definizione generale di force majeure e una lista di eventi che si presumono integrarne i presupposti. Con riferimento alla clausola-modello di hardship, questa offre alle parti diverse opzioni tra cui scegliere per la modifica o la risoluzione del contratto nel caso in cui circostanze imprevedibili abbiano reso la prestazione oggetto del contratto eccessivamente onerosa rispetto a quanto ragionevolmente prevedibile al momento della conclusione del contratto.