Il Decreto Legislativo 3 agosto 2017, n. 129 ha dato attuazione a quanto previsto dalla Direttiva 2014/65/UE e dal Regolamento (UE) n. 600/2014, relativi ai mercati degli strumenti finanziari (meglio noti agli operatori come MiFID II e MiFIR). A questo riguardo, al fine di completare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale a quanto disposto da MiFID II e MiFIR, la Banca d’Italia ha lanciato una consultazione pubblica. Come chiarito dall’Autorità, “lo schema di disposizioni modifica e integra la disciplina vigente e provvede a un riordino dei provvedimenti che attualmente disciplinano gli obblighi degli intermediari che prestano servizi e attività di investimento e di gestione collettiva del risparmio in queste materie”. Fra i temi interessati dalla consultazione in oggetto assumono particolare rilievo: (i) governo societario (ruolo, composizione e nomina degli organi sociali, nonché whistleblowing); (ii) funzioni aziendali di controllo; (iii) politiche e prassi di remunerazione e incentivazione; (iv) esternalizzazione delle funzioni operative essenziali o importanti; (v) continuità dell’attività; (vi) deposito e sub-deposito dei beni della clientela nella prestazione di servizi di investimento. Con particolare riferimento alla corporate governance, lo schema di regolamento affronta, fra l’altro, i seguenti temi: (a) flussi informativi degli organi sociali e percorsi formativi; (b) processo periodico di autovalutazione; (c) composizione quali-quantitativa degli organi sociali, “in termini di diversificazione del board, anche attraverso la presenza di consiglieri non esecutivi e indipendenti dotati di compiti specifici, di competenze richieste a tutti i consiglieri, di processo di nomina e revoca degli stessi”; (d) divieto di cumulo fra le cariche di presidente e amministratore delegato, “in un’ottica di salvaguardia del ruolo super partes del presidente e della dialettica interna al board”. Preme sottolineare che i gestori “significativi” (di maggiori dimensioni, quotati o controllati da una società quotata), in ossequio al “principio di proporzionalità”, sono destinatari di regole particolarmente stringenti.