È stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale, 11 agosto 2018, n. 186 – il testo della Legge 9 agosto 2018, n. 96, che ha convertito, con modificazioni, il Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87 recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese” (noto al pubblico come “Decreto Dignità”). Le aree interessate dalla Legge di conversione sono molteplici. Da un punto di vista strettamente giuslavoristico, le principali modifiche riguardano: (a) i contratti a tempo determinato (limiti di durata, limiti e presupposti per i rinnovi e le proroghe, termine di decadenza per l’impugnazione); (b) la somministrazione di manodopera; (c) i licenziamenti e le conciliazioni in relazione ai contratti a tempo indeterminato; e (d) la decadenza dalle agevolazioni per il datore di lavoro che riduce il numero di dipendenti. La Legge di conversione si occupa altresì di: (i) limiti alla delocalizzazione delle imprese beneficiarie di aiuti, in un’ottica di salvaguardia dei livelli occupazionali; (ii) recupero dell’iperammortamento in caso di delocalizzazione dei beni oggetto di tale misura; (iii) credito d’imposta in materia di spese per ricerca e sviluppo (escludendo dal credito d’imposta taluni costi di acquisto di beni immateriali derivanti da operazioni infragruppo); (iv) misure di contrasto alla ludopatia, vietando qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi o scommesse; (v) modifiche all’istituto dell’accertamento sintetico del reddito complessivo (cosiddetto “redditometro”); (vi) diposizioni in materia di trasmissioni dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto “spesometro”); e (vii) abolizione del meccanismo dello split payment per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni.