L’art. 2383, comma 3, c.c. prevede che “gli amministratori […] sono revocabili dall’assemblea in qualunque tempo, anche se nominati nell’atto costitutivo, salvo il diritto dell’amministratore al risarcimento dei danni, se la revoca avviene senza giusta causa”. La legge non prevede tuttavia, neppure a titolo esemplificativo, cosa costituisca “giusta causa” di revoca. A questo riguardo, la…
Categoria: Giurisprudenza
Inadempimento a un’obbligazione da parte della società e responsabilità degli amministratori (Cass. Civ., Sez. VI, 12 giugno 2019, n. 15822)
L’art. 2395 c.c. prevede che “le disposizioni dei precedenti articoli [in materia di azione sociale di responsabilità e di responsabilità verso i creditori sociali] non pregiudicano il diritto al risarcimento del danno spettante al singolo socio o al terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori”. Pronunciandosi in relazione alla…
Contenzioso societario: sulla portata del foro esclusivo di cui all’art. 23 c.p.c. (Cass. Civ., Sez. VI, 15 maggio 2019, n. 13049)
L’art. 23 c.p.c., come noto, prevede che “per le cause tra soci è competente il giudice del luogo dove ha sede la società [restando inteso che tale competenza permane] anche dopo lo scioglimento della società”. A questo riguardo, pronunciandosi in merito a tale criterio di competenza esclusiva in ambito societario, la Suprema Corte ha ricordato…
Recesso ad nutum dalla società costituita a tempo indeterminato e data di efficacia (Trib. Bologna, Sez. Impr., 18 marzo 2019)
Gli artt. 2437 e 2473 c.c. prevedono – con norme analoghe per le società per azioni e per quelle a responsabilità limitata – che i soci possono recedere ad nutum dall’ente di appartenenza nel caso in cui questo sia costituito a tempo indeterminato, mediante comunicazione da inviarsi alla società con almeno 180 giorni di preavviso….
Limiti all’arbitrato societario in caso di riduzione obbligatoria del capitale sociale per perdite (Cass. Civ., Sez. I, 29 maggio 2019, n. 14665)
Come noto, l’art. 806, comma 1, c.p.c. prevede che “le parti possono far decidere da arbitri le controversie tra di loro insorte che non abbiano per oggetto diritti indisponibili, salvo espresso divieto di legge”. A tale riguardo – pronunciandosi in merito alla possibile compromettibilità in arbitrato della controversia riguardante la possibile invalidità di una delibera…